Il primo libro che mi permetto di raccomandare, perché lo trovo il più chiaro di tutti quelli finora letti e soprattutto perché non travolge il lettore dalla ricchezza di aneddoti, talenti e personaggi che ha circondato la vita di Lorenzo de Medici, è la biografia scritta da Cesare Violini.
Violini è un maestro nel non fare di una biografia un elenco di date, racconti e didascaliche spiegazioni, pur essendo sintetico non tocca mai il limite dello scarno. Lo stile del ritratto dell’illustre Medici è attento e cortese a tratti delicato ma mai compiacente. Nella maggior parte delle biografie che ritraggono il Magnifico troverete poche tracce del poeta e molto dell’uomo politico e anche Violini parla tanto dell’azione politica che tanto affascina illustri letterati fin dai tempi di Macchiavelli, le tracce della vita personale sono solo in funzione della completezza del racconto.
Per esempio, per far capire quanta influenza avesse il Magnifico all’apice del suo percorso nell’amministrazione dello Stato dentro e fuori Firenze Violini racconta questo aneddoto
“Nel 1489 il dì 7 ottobre L.d.M. manda una lettera a Lanfredini per raccomandare dei frati del convento di Cordeliers presso il Santo Padre. I frati che nel convento conservavano la tunica appartenuta a San Francesco per ingraziarsi i buoni uffici di L.d.M.presso il Papa gli portarono dei pezzi della tunica e della Cappa come omaggio ; scrisse poi nella lettera di raccomandazione “ove io me reputo obligato ad intendere per loro”
Se volete aver ben chiara la vita di Lorenzo de Medici sin dall’inizio dovete partire da questo libro e poi affrontare le altre biografie e gli studi, questo è quello che mi sento di consigliare, infatti i maggiori biografi della vita della Signoria Medici (ma anche del Gran Ducato) sono tutti stranieri con qualche rara eccezione italiana come appunto Violini. Ma mentre i biografi stranieri, come vedrete, sembrano farsi travolgere dalla figura di Lorenzo gli italiani provano a distaccarsi e per farlo forzano molte volte la critica sino al limite del sospettoso sulle vere intenzioni del Magnifico. Attento a non personalizzare mai troppo la biografia con le proprie opinioni Violini ci dà un’esposizione dei fatti lasciando al lettore l’onere di contestualizzare gli eventi e trarre le conclusioni sulla personalità di Lorenzo de Medici.
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